Ingredienti:

450 gr. di farina,
400 gr. di patate,
l00 gr. di zucchero,
100 ml. d’olio,
2 uova,
1 lievito di birra,
buccia grattugiata di 1 limone,
latte,
olio per friggere.

Preparazione:
Lessate le patate, privatele della buccia e passatele al setaccio. Disponete la farina a fontana e mettete al centro il lievito, un pò di latte e tutti gli altri ingredienti.
Lavorate energicamente la pasta per quindici minuti. dividetelela in parti uguali e formate dei cordoni che intreccerete all’estremità per dare loro la caratteristica forma delle zeppole.
Lasciate lievitare queste ultime per circa due ore in un luogo riparato e poi friggetele in
olio bollente fino a quando non avranno assunto un bel colore dorato. Servitele spolverizzate di zucchero a velo.

Le zeppole fritte di pasta bignè con crema e amarena

Per l’impasto:

70 g di burro

250 ml di acqua

150 g di farina tipo 00

3 uova medie

40 g di zucchero semolato

1 limone (scorza grattugiata)

Per farcire e decorare:

12 amarene sciroppate

300 g di crema pasticcera zucchero a velo q.b.

Per friggere: olio di semi di arachidi q.b.[/su_box]

Preparare la crema pasticcera :

Per l’impasto: portate a ebollizione l’acqua in un pentolino insieme al burro. Togliete quindi dal fuoco, unite la farina setacciata e mescolate bene con un mestolo di legno fino a ottenere una massa omogenea. Rimettete sui fornelli e fate asciugare l’impasto per qualche minuto mescolando, fino a quando non si sarà formata una patina bianca sul fondo. Lasciate intiepidire, incorporate quindi lo zucchero, la scorza grattugiata del limone e le uova. Non aggiungete l’uovo successivo se quello precedente non sarà stato completamente assorbito! Trasferite l’impasto in una sac à poche con bocchetta a stella e formate delle ciambelline del diametro di circa 5 cm su dei quadratini di carta da forno.

Frittura

Scaldate abbondante olio in una padella, friggetevi poche zeppole di San Giuseppe per volta aiutandovi con la carta da forno che eliminerete dopo qualche istante con una pinza per fritti. Fate dorare delicatamente le zeppole, rigirandole più volte nell’olio, e scolatele su carta assorbente. Riempite una sac à poche con bocchetta a stella con la crema pasticcera ormai fredda e decorate le zeppole di San Giuseppe fritte con un ciuffetto di crema e un’amarena al centro.

Zeppole: Storia, tradizioni e ricetta originale

Fritte e ricoperte da golosi granelli di zucchero oppure cotte al forno, farcite da una squisita crema e sormontate da gustose amarene: in entrambi i casi fanno venire l’acquolina in bocca.

Il 19 marzo insieme con gli auguri a Giuseppe e Giusepina, Peppe, Beppe, Pino, Pina o Giusy, non possono proprio mancare.

Chi? Ovviamente loro: le famose zeppole di San Giuseppe, tra i dolci più conosciuti e buoni del panorama gastronomico partenopeo. Ma cosa c’entra San Giuseppe, santo popolarissimo della liturgia cristiana con questi dolci? E come e quando “sacro”e “profano” si sono legati  fra loro? Per la risposta andiamo indietro nel tempo.
Nell’antica Roma, il 17 marzo, si festeggiavano i Liberalia, feste in onore delle divinità del vino e del grano. Per ingraziarsi Bacco, dio del vino e il suo amico Sileno, i Romani bevevano fiumi di vino durante tali festeggiamenti. Per attirarsi il favore delle divinità del grano, friggevano frittelle di frumento in grande quantità. Le zeppole che si mangiano a San Giuseppe, festività cattolica che cade solo due giorni dopo i festeggiamenti pagani, altro non sono che le discendenti di tali frittelle. Si dice anche che come molti altri dolci napoletani abbiano origine conventuale. Alcuni dicono  siano state inventate nel convento di San Gregorio Armeno. Altri sostengono siano state inventate dalle monache della Croce di Lucca o dello Splendore, famose monache che ad ogni festività, inventavano un dolce diverso. Unico dato sicuramente certo è che la prima ricetta si trova nel ricettario del gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti e risale al 1837. Altra cosa certa è che sono squisite. Il loro punto di forza? Il contrasto di sapori.

Semplice pasta bignè dal sapore neutro fa da scrigno, però, a una crema dolcissima che si fonde con il gusto aspro della ciliegia sotto spirito o dell’amarena cotta al sole.

Come preparare queste prelibatezza? Ecco a voi la ricetta originaria in cui la zeppola fritta e quella al forno si fondono in un’esplosione di gusto.

-Acqua gr 230

-burro gr 50

-sale un pizzico

-una bustina di vanillina

-buccia di un limone grattugiato

-farina gr 750

-crema pasticciera

-ciliegie/amarene.

Scaldare in una casseruola l’acqua con il burro finché non si scioglierà. Portare ad ebollizione e togliere dal fuoco. Aggiungere la farina setacciata e scolare energicamente. Riportare la casseruola sul fuoco a fuoco lento e mescolare per mezzo minuto.

Mettere l’impasto ottenuto su un marmo oleato e lasciare raffreddare.

Aggiungere poi le uova una ad una incorporando prima i tuorli e poi gli albumi.

Per cuocerle preparare due padelle con abbondante olio, una a fuoco lento, l’altro a fuoco vivo. Mettere l’impasto in una siringa e formare delle ciambelle su una carta oleata, precedentemente forata.( Essendo forata, la carta si staccherà facilmente dalle ciambelle, una volta fritte). Immergete le ciambelle avvolte nella carta oleata forata, prima nella padella a fuoco lento, per farle cuocere, poi nella padella a fuoco vivo per farle dorare.Lasciate raffreddare. Guarnite con crema, ciliegie o amarene e…  deliziatevi!

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