Il cibo italiano continua a macinare record. Stavolta sono le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy che nel 2017 hanno fatto segnare un balzo del 10%.

A comunicarlo è uno studio della Coldiretti presentato all’apertura di Tuttofood, alla Fiera di Milano, sulla base dei dati Istat sul commercio estero a gennaio 2017 che migliora il dato mensile dello scorso anno dopo che nell’ intero 2016 era stato raggiunto il massimo di sempre di 38,4 miliardi di euro.

Ed è il vino ad indossare la maglia di prodotto alimentare italiano più apprezzato all’estero – sottolinea la Coldiretti – 5,6 miliardi di euro il suo valore di mercato nel 2016, seguito dalla frutta fresca e trasformata con 4,6 miliardi, dagli ortaggi freschi e trasformati per 3,7 miliardi, da animali, carni e salumi per 3 miliardi, latte e derivati per 2,7 miliardi, la pasta con 2,3 miliardi e olio di oliva per 1,2 miliardi.

Se quasi quasi i due terzi delle esportazioni nel 2017 interessa i Paesi dell’Unione Europea, con il mercato comunitario che aumenta del 6%, il Made in Italy a tavola continua a crescere anche su tutti gli altri principali mercati, dal Nordamerica all’Oceania, fino all’Asia.

Secondo i dati Coldiretti sono gli Stati Uniti il principale mercato fuori dai confini dall’Unione, ed il terzo in termini generali dopo Germania e Francia e prima della Gran Bretagna.

Sul successo del Made in Italy agroalimentare all’estero – continua lo studio Coldiretti – pesano dunque in misura rilevante i cambiamenti in atto nella politica internazionale che potrebbero tradursi in misure neoprotezionistiche. Nel rapporto con la Gran Bretagna, infatti, si attendono gli effetti della Brexit mentre si attendono gli effetti degli annunci di Donald Trump, che sta per scegliere i prodotti dell’Unione Europea da colpire come risposta alla controversia generata dalla questione della mancata importazione di carne dagli Usa in Europa per la disputa sugli ormoni iniziata con il ricorso al Wto nel 1996.

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